Il girasole di fronte allo stress idrico e termico

Vicino al 17 June 2024
Temperature sempre più intense e piogge meno frequenti. L’agricoltura non ha aspettato il cambiamento climatico per lavorare sugli stress idrici e termici. Semenzieri come RAGT lavorano per identificare comportamenti varietali robusti, resilienti e adatti alle condizioni pedoclimatiche di ogni zona di produzione.

Gli stress idrici e termici sono al centro della ricerca sementiera. L’acqua è sempre stata una risorsa preziosa in agricoltura e, con il cambiamento climatico, la sfida dell’adattamento diventa vitale per la sostenibilità delle colture. Se lo stress non viene anticipato, le conseguenze sul rendimento possono diventare critiche: aumento della temperatura interna, chiusura degli stomi, arresto degli scambi gassosi, arresto della fotosintesi e quindi blocco totale del funzionamento della pianta. I semenzieri si organizzano per rispondere rapidamente alle esigenze del campo: varietà più robuste, in grado di evitare o adattarsi meglio ai periodi di stress per tollerarli meglio.

Conoscere il comportamento delle varietà nelle zone aride

Lo studio delle risposte delle diverse varietà di girasole allo stress idrico e poi termico, frequenti in alcune zone di produzione, porta RAGT a dedicare una rete di test specifica a questo tema. È il caso della rete di sperimentazione internazionale dedicata alle zone del sud Europa, che permette di studiare il comportamento delle varietà esposte a uno stress termico molto importante, in particolare al momento della fioritura. “Abbiamo bisogno di conoscere il comportamento delle nostre varietà in regioni dove il girasole è una coltura principale come l’Andalusia, la Turchia e altri paesi del Mar Nero per poter selezionare i profili varietali meglio adattati a queste zone di produzione estreme, e anticipare gli effetti del cambiamento climatico”, spiega Manon Libert, esperto di prodotto girasole.

La rete di sviluppo tecnico: una rete di prove per caratterizzare e selezionare le varietà per ogni zona di produzione

L’obiettivo è abbastanza semplice: formalizzare un consiglio sul comportamento delle varietà di girasole e sul loro potenziale agronomico, a seconda della zona geografica dell’agricoltore, dalla più restrittiva alla più intensiva. “Il girasole è una coltura resiliente, robusta e passe-partout”, continua Manon Libert. Offre numerose prospettive in un contesto di cambiamento climatico. Tuttavia, è necessario essere in grado di posizionare in anticipo i profili varietali giusti per una data zona di produzione, e questo passa attraverso una caratterizzazione precisa di ciascuna varietà: profilo delle malattie, potenziale di rendimento, precocità, rusticità… La nostra rete di sviluppo tecnico è fondamentale e deve essere rappresentativa dell’insieme delle condizioni in cui viene coltivato il girasole, si tratti di zone aride o delle situazioni più favorevoli.”